Manca sempre un pochino...

Anche oggi con l'amaro in bocca... Questo pomeriggio con una vittoria contro la Roma, l'Inter avrebbe potuto vincere aritmeticamente il suo scudetto numero 15. Ma cos'è successo? L'inter ha perso 3-1 e la festa per lo scudetto è rinviata, spero solo al prossimo week-end.

L'inter è come la vita. Finalmente, dopo tanto andare, trovi qualcosa per cui essere davvero felice, lo vedi lì, vicino... Basta che allunghi una mano e sai che potrà essere tua. Prepari bandiere, striscioni, i cori risuonano sempre più forti, sei davvero pronto per essere felice. Ma come per l'Inter, quel poco che manca per raggiungerlo sembra una distanza infinita, è come una lotta senza fine. E' tutto li e come mai non riesco a prenderla, come mai la felicità sembra sembre troppo lontana per me? E ogni giorno che passa la voglia di possederla mi cresce dentro, cresce, cresce... Assume dimensioni enormi che mi oscura tutto e nasconde anche la felicità che intravedevo prima, nella quale ho creduto. Tutto si trasforma in rabbia, tristezza per quello che prima era qui vicino a noi, ma adesso sembra perso per sempre. Mi sorge spontanea la domanda: accontentarsi di vedere la felicità o fare di tutto per afferrarla correndo il rischio di perderla?
Nella vita devo titubare, accontentarmi di vedere la felicità oppure devo correre cercando di prenderla e magari toccarla anche solo per un giorno?

Risposta non credo che ci sia... Pensandoci una cosa mi è venuta in mente: forse è meglio vivere correndo. Prima o poi si riuscirà a toccarla veramente con mano, anche solo per poco; ma quelle sensazioni che ti dà l'aver sperimentato qualcosa di sublime ci seguiranno per tutta la vita e vivremo ricordandole, correndo ancora... correndo (e sarò il dolce ricordo a non farci mai mancare il fiato, le gambe e la voglia di correre)!

Una sega mentale... scusate ma mi è venuta così!
Chia